I nuovi Giusti per la cerimonia 2024 al Giardino di Milano Sono Spinelli, Vigevani Jarach, Dmitriev e Mohammadi. Le celebrazioni il 6 marzo

Giusti 2024
Altiero Spinelli
Milano, 3 giugno 1927. La polizia fascista fa irruzione in un bar del centro e arresta un giovane che non ha ancora compiuto vent’anni. È “un elemento pericolosissimo”, che “ha sempre esercitato deleteria attività sovversiva, tanto fra gli operai quanto fra gli studenti”. A definirlo così è il Tribunale speciale fascista per la difesa dello Stato, che qualche giorno più tardi lo condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Quel giovane si chiama Altiero Spinelli.
Vera Vigevani Jarach
Dietro il suo sguardo malinconico, Vera Vigevani Jarach nasconde le ferite profonde segnate da due dittature, che in epoche diverse l’hanno privata in modo straziante degli affetti più cari. Un nonno deportato e morto ad Auschwitz nel 1943, una figlia non ancora diciottenne rapita, uccisa e fatta sparire dai militari golpisti argentini poco più di tre decenni dopo.
Jurij Dmitriev
Jurij Dmitriev è uno storico russo, direttore della sezione regionale della Carelia di Memorial. Dmitriev è stato l'autore dei “libri della memoria”, antologie contenenti migliaia di nomi e biografie di vittime dello stalinismo, e ha rinvenuto i siti di fucilazione sovietici di Sandormoch e Krasnyj Bor. A partire dal 2014, quando ha pubblicamente denunciato l’occupazione della Crimea da parte della Russia alla presenza di funzionari locali, egli è stato sottoposto a pressioni crescenti e a tre processi, che hanno portato alla sua condanna a 15 anni di colonia penale, nonostante tutte le perizie indipendenti avessero smentito le tesi dell’accusa.
Narges Mohammadi
Narges Mohammadi ha dedicato la sua vita a combattere la teocrazia iraniana e le sue leggi che hanno imposto il velo come vessillo dell’oppressione. Ha cominciato a entrare ed uscire dal carcere dagli anni Novanta, quando aveva sostenuto la campagna elettorale del riformista Mohammad Khatami, eletto presidente nel 1997 e nel 2001 grazie al voto delle donne e dei giovani che allora si illusero di poter ottenere delle riforme e più diritti per le donne. Nel 2023 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Medio Oriente
Conflitto e antisemitismo
Il mondo è subbuglio. L’equilibrio presente nei decenni della guerra fredda è venuto meno. Guerra in Ucraina, tensioni tra USA e Cina per Taiwan, armeni cacciati dall’esercito azero dal Nagorno-Karabakh, disordini nell’Africa francofona, turchi che si muovono contro i curdi in Siria, ora la guerra in Vicino Oriente. E l’Europa è assente mentre potrebbe fare molto perché è una potenza economica ma è una realtà nana sul piano politico e militare. Con un’espressione efficace, a proposito delle vicende di Gaza, l’ambasciatore Stefano Stefanini ha scritto: «L’America si muove, l’Europa si commuove». Può darsi – è un auspicio – che Ucraina e Gaza fungano da elettro-shock. Di Roberto Sinigaglia, Presidente del Centro Internazionale di Studi Italiani (CISI)
Ripensare una nuova strategia per combattere l'antisemitismo
L’apertura universale è la forma più alta di lotta all’antisemitismo perché fa comprendere che ogni odio verso qualsiasi uomo inquina la vita di tutti e spesso alimenta lo stesso pregiudizio antiebraico. Purtroppo, raramente qualcuno si muove in soccorso dell’altro se non comprende che il male che stanno facendo a questo lo tocca personalmente, perché anche se non è un ebreo gli potrebbe capitare la stessa cosa, qualora l’odio diventasse una modalità della politica, come avviene nei regimi fondamentalisti o nelle autocrazie. Per questo, è un grave errore immaginare una strategia contro l’antisemitismo basata esclusivamente sulla compassione e sulla difesa della propria alterità. Di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo
Youssef Ziadna
Youssef Ziadna è un beduino arabo-israeliano di 47 anni. Vive in un piccolo villaggio nel sud di Israele, a circa un quarto d’ora di distanza da Gaza. Per lavoro fa l’autista di un minibus. Il 7 ottobre 2023, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele uccidendo circa 1400 persone di cui molti civili tra uomini, donne e bambini e prendendone in ostaggio 250, ha rischiato la sua vita per mettere in salvo 30 ebrei.
I freedom fighter progressisti visti da un arabo israeliano
Loui Haj, arabo con cittadinanza israeliana, vive ad Acre, un porto a nord di Haifa, quasi ai confini con il Libano. Impegnato socialmente, si occupa di logistica per aziende tecnologiche. Lo scorso 26 novembre il quotidiano Haaretz ha pubblicato una sua lettera aperta - che riprendiamo - rivolta agli attivisti che sono impegnati nella causa della liberazione palestinese. "Noi, arabi ed ebrei, nel nostro paese abbassiamo la testa di fronte al dolore del nostro passato, di noi stessi, dei nostri popoli, e desideriamo che il ricordo non svanisca mai per noi. In questo modo, la nostra speranza, la nostra salvezza e la nostra rinascita saranno nel nostro paese, perché nessuno di noi ha un'altra terra e nessuno ha altrove dove andare".
Demolire le paure significa mettere arabi ed ebrei allo stesso tavolo, nelle università, nelle scuole
Mentre aspettiamo tutti col fiato sospeso la tregua e il rilascio degli ostaggi, mentre l’estrema destra israeliana cerca di votare una legge sull’introduzione della pena di morte, mentre i coloni attaccano i palestinesi nel West Bank per cacciarli in nome di Dio dalla Grande Israele, leggo un articolo sul New York Times di Thomas Friedman, scritto dalla città beduina di Rahat, nel Negev, che illumina di un filo di speranza il futuro di noi tutti, il futuro di Israele. Perché quello che succede là in queste settimane non tocca solo gli ebrei della Diaspora insieme a quelli di Israele, ma la sorte di tutti. Di Anna Foa
“C’è un grande silenzio là fuori.” La Scuola per la Pace e il dialogo necessario
In una piccola struttura all’interno di Neve Shalom Wahat al-Salam, il villaggio in Israele in cui da anni convivono pacificamente famiglie ebree e palestinesi, studenti e lavoratori si aprono all’ascolto, per portare ciò che hanno imparato fuori, nella società. Si chiama School of Peace, Scuola per la Pace. Un luogo educativo per adulti in cui gruppi misti di israeliani e palestinesi imparano a creare un’unica comunità consapevole, usando la parola come principale strumento didattico. Di Sara Del Dot
GariwoNetwork
GariwoNetwork 2023
Il GariwoNetwork, l’appuntamento annuale pensato per tutte le persone interessate alle storie dei Giusti e impegnate nella loro diffusione, torna a Milano il 24 e 25 novembre 2023. Tra gli appuntamenti di quest'anno figurano: la conferenza Riflessi di mondo, in cui Gabriele Nissim, Presidente della Fondazione Gariwo, Cristina Dell’Acqua, docente e scrittrice, Andrea Graziosi, storico, dialogheranno di contemporaneità e di etica della responsabilità personale attraverso lo sguardo dei Giusti; laboratori, attività pratiche e networking per ripensare collettivamente il senso dei Giardini dei Giusti; la proiezione del film L'ultima volta che siamo stati bambini, con dibattito in sala tra il regista Claudio Bisio e la storica Anna Foa.
Gariwo: il Metodo
"Gariwo: il metodo" è un documento formativo e informativo che riflette sulle attività che la Fondazione Gariwo realizza - attraverso, ad esempio, la costruzione dei Giardini dei Giusti in tutto il mondo, la promozione di progetti didattici nelle scuole, la pubblicazione su gariwo.net di analisi e approfondimenti sull'attualità e sul tema della Memoria - da più di vent'anni, così come sulle finalità educative che intende perseguire. Si può scaricare gratuitamente. Di Gabriele Nissim e Francesco M. Cataluccio
Ultimi articoli
Nagorno Karabakh, un’altra memoria cancellata
Negli anni Novanta ho percorso sentieri, piste e tratturi. Ho attraversato paesi di pietre urlanti, ho apprezzato l’ospitalità dignitosa della gente, visitato remoti villaggi, monasteri, chiese, scuole antiche di millenni. La memoria mi riporta volti, sorrisi, accoglienza, narrazioni di ansia e paura, ma anche di resistenza e fiducia. Oggi, tutto sembra perduto e abbandonato nelle selve scure che ricoprono le montagne dell’Artsakh, antico nome armeno della regione ribattezzata Nagorno Karabakh, Giardino Nero. Di Pietro Kuciukian
"Mia moglie Narges Mohammadi ha una missione per la libertà delle donne e del popolo iraniano"
Taghi Rahmani è un esponente di spicco della resistenza alla teocrazia iraniana, nonché marito di Narges Mohammadi, l'attivista Premio Nobel per la Pace 2023. "Quando ha saputo di aver vinto il Premio Nobel, Narges era molto felice e in carcere tutte le prigioniere politiche sono esplose di gioia, cantando canzoni rivoluzionarie. Questo riconoscimento è la dimostrazione che ha una missione da portare avanti per la libertà delle donne e del popolo iraniano". Intervista di Cristina Giudici
L'utilizzo retorico e nazionalista del termine genocidio in Europa orientale
Dopo il crollo dell'Urss e del Patto di Varsavia, gli stati post-comunisti si sono ritrovati in una duplice condizione: il crollo dei miti comunisti portò velocemente a un graduale vuoto memoriale e identitario a livello individuale, ben presto pure collettivo. Dall’altro lato, la stessa storiografia e auto-narrazione nazionale era un foglio bianco potenzialmente riscrivibile dalle "nuove" élite. In questo contesto, oltre al tendenziale revisionismo storiografico di molti attori statali post-comunisti, è proprio l’abuso retorico del termine "genocidio" a caratterizzare la vittimizzazione e nazionalizzazione della storia della nuova Europa dell’Est. Di Andrea Braschayko
Taiwan: le elezioni presidenziali di gennaio saranno cruciali per il futuro
Mancano solo otto settimane alle elezioni forse più importanti del 2024, insieme a quelle degli Stati Uniti. Entro il 24 novembre vanno depositate le candidature per le elezioni presidenziali della Repubblica di Cina, Taiwan, in programma il prossimo 13 gennaio. Si tratta di un voto cruciale, non solo per gli equilibri interni di Taipei e la stabilità dello Stretto di Taiwan, ma anche per i rapporti con Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, nonché potenzialmente per le relazioni tra le due grandi potenze. Di Lorenzo Lamperti, China Files
Giusti
Sorelle Mirabal
Si chiamavano Minerva, Maria Teresa e Patria Mirabal, ma tutti le ricordano come “Las mariposas” (le farfalle). La vicenda che le vide protagoniste prese forma nella Repubblica Dominicana del Secondo dopoguerra, ai tempi della brutale dittatura di Rafael Trujillo, un regime sanguinario e corrotto che durò oltre trent’anni e fu anche una tragica iperbole del maschilismo. Le sorelle Mirabal guidarono, con il loro Movimento 14 giugno, la resistenza alla dittatura di Trujillo.
Marielle Franco
Marielle Franco è stata un'attivista e politica brasiliana. Nel corso della sua vita si è sempre battuta per i diritti dei più bisognosi: ha promosso progetti per i ragazzi e le ragazze delle favelas, si è prodigata per contrastare le ingerenze armate della polizia brasiliana, ha combattuto per la difesa dei diritti umani e per l'emancipazione femminile. A causa delle sue battaglie, Marielle è presto divenuta il bersaglio di alcuni esponenti della criminalità organizzata brasiliana, che l'hanno brutalmente assassinata il 14 marzo 2018.
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Chi siamo
Gariwo è l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide.
Siamo una ONLUS con sede a Milano e collaborazioni internazionali.
Dal 1999 lavoriamo per far conoscere i Giusti: pensiamo che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l'Umanità.
Per questo creiamo Giardini dei Giusti in tutto il mondo e usiamo i mezzi di comunicazione, i social network e le iniziative pubbliche per diffondere il messaggio della responsabilità. Dal Parlamento europeo abbiamo ottenuto la Giornata dei Giusti, che ogni anno celebriamo il 6 marzo.
La nostra attività è sostenuta da istituzioni, scuole, volontari, da un Comitato scientifico internazionale e dai nostri “Ambasciatori”.
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I Giardini dei Giusti
I Giardini sono come libri aperti che raccontano le storie dei Giusti.
Sono spazi pubblici, luoghi di memoria ma anche di incontro e di dialogo, in cui organizzare iniziative rivolte a studenti e cittadini per mantenere vivi gli esempi dei Giusti non solo in occasione della dedica dei nuovi alberi, ma durante tutto l’anno.
Il Giardino di Milano è nato nel 2003 nel parco del Monte Stella. Nel 2008 si è costituita l’Associazione per il Giardino dei Giusti - formata da Comune di Milano, Gariwo e UCEI - che ne cura le attività.
Ogni anno sorgono nuovi Giardini nelle città e nelle scuole, in Italia e nel mondo. Il nostro obiettivo è creare una rete diffusa per connettere tutti i soggetti interessati a questi temi.
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La Giornata europea dei Giusti
Il 10 maggio 2012 i deputati di Strasburgo hanno accolto l’appello di Gariwo - sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura - istituendo la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo, data della scomparsa dell'artefice del Viale dei Giusti Moshe Bejski. A partire dalla definizione di Yad Vashem, abbiamo esteso il concetto di Giusto sino a includere quanti, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.
Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile in Italia: ogni anno il 6 marzo celebriamo l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà. -
La Carta delle responsabilità 2017
La Carta delle responsabilità 2017 nasce dalla riflessione collettiva proposta da Gariwo con il ciclo di incontri La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo, organizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione Corriere della Sera.
La Carta, ispirata all’esperienza di Charta ’77 e sottoscritta da importanti personalità della cultura e della società, rappresenta il nostro impegno etico per la memoria del Bene e l’educazione alla responsabilità, per riaffermare il valore della pluralità in contrapposizione alla cultura dell’odio e del nemico.
Fondazione
Ambrogino d'oro a Gariwo
Il Comune di Milano ha indicato i 41 nomi che saranno insigniti dei riconoscimenti il prossimo 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. In questo elenco c'è anche la Fondazione Gariwo, che verrà premiata con un Attestato di Civica Benemerenza. Siamo orgogliosi che l'impegno di Gariwo per la promozione dei Giusti nella città di Milano attraverso il Giardino dei Giusti, così come la diffusione dei suoi valori nel mondo attraverso oltre 250 Giardini, venga così riconosciuto.

Progetto Genesi
La tappa di Brescia
La terza ed ultima tappa della seconda edizione di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani, si svolge a Brescia, Capitale della Cultura 2023 insieme a Bergamo, al Museo di Santa Giulia, dal 11 novembre al 28 gennaio 2024.
Fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti parteciperà all'offerta educativa: sabato 16 dicembre e sabato 20 gennaio racconterà della realtà del Giardino dei Giusti di Milano, luogo di memoria, dialogo e ispirazione per i più di 200 Giardini nati in Italia e nel mondo, e insieme a Cristina Giudici, giornalista e collaboratrice di Gariwo, si approfondiranno le figure di Giuste del mondo arabo di ieri e di oggi.

Nuova uscita
I Giusti e lo sport
I Giusti e lo sport (Cafoscarina, CAMPO LIBERO, 2023) è il racconto di venti storie di atleti che hanno scelto il Bene e la Verità. Sono storie in cui per una volta gli atleti hanno infranto il dogma che lo sport debba essere un mondo che basta a se stesso e chi ci si dedica debba dimenticarsi di quello che succede intorno a lui. CAMPO LIBERO è la collana di libri nata dalla collaborazione tra la Fondazione Gariwo e la Libreria Editrice Cafoscarina.

Proteggi le mie parole
Un progetto per dare voce ai prigionieri politici russi
Il prigioniero politico è una figura che nella Russia di Putin è ancora drammaticamente attuale. Proprio per tale ragione, Memorial Italia ha organizzato una lettura a più voci delle ultime dichiarazioni di alcuni di loro, riportate nel libro Proteggi le mie parole. La Fondazione Gariwo ha deciso di aderire a questa iniziativa: il presidente Gabriele Nissim, Francesco M. Cataluccio, Joshua Evangelista e Helena Savoldelli hanno letto quattro brani tratti dal volume. Tutte le letture sono disponibili sul canale YouTube di Memorial Italia.

Consigli di lettura
Quattro libri sul conflitto israelo-palestinese, da un altro punto di vista
Francesco M. Cataluccio, Responsabile editoriale della Fondazione Gariwo, consiglia quattro volumi utili per comprendere, in questi giorni drammatici, il contesto mediorientale e il conflitto israelo-palestinese. Sono storie che ci fanno intravedere qualche possibile spiraglio, perché il dolore non necessariamente deve trasformarsi in odio.

Storie di Giusti - S2
Il podcast di Gariwo
Ci sono persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, hanno deciso da che parte stare, anche a costo di privazioni o, in molti casi, della propria vita. A Milano esiste un luogo dove queste persone vengono onorate. Si chiama Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Questa serie di podcast racconta le loro storie, attraverso le testimonianze di familiari, amici, storici, giornalisti e scrittori. Ascolta la nostra season 2!

Sul confine - Ucraina
Sul confine – Ucraina
La pagina "Sul confine" nasce dalla volontà della Fondazione Gariwo di seguire quotidianamente il conflitto tra Russia e Ucraina scoppiato il 24 febbraio 2022 con l’invasione del Paese ordinata dal presidente russo Vladimir Putin, con testi storici, approfondimenti, punti di vista e storie di personaggi significativi.

Il Memorioso
"Il Memorioso. Breve guida alla memoria del bene"
Lo spettacolo teatrale che porta in scena le avventurose storie dei Giusti si sta arricchendo di nuove sfumature e di nuovi "memoriosi". Il laboratorio teatrale del Memorioso ospitato dal Centro Culturale Asteria di Milano e con la compagnia Oderstrasse ha formato nuovi attori per raccontare sempre più storie di Giusti. Clicca per scoprire come portare lo spettacolo nella tua scuola o nella tua città!
